Tutto grazie a Brawl Stars

Tutti insieme, ancora sconvolti dalle immagini della videocamera, i ragazzi ritornano nella camera  che una volta era di Samantha.

È ancora tutto sottosopra, sulla scrivania ci sono penne e fogli sparsi.

«Ma come è possibile che dopo cinque anni questa casa sia ancora piena di roba? Siamo poi sicuri che sia abbandonata?».

«Certo, Vale! Ci vive il fantasma Formaggino e a lui piace vivere nel casino...».

«Ah ah ah, che ridere! Fai sempre bellissime battute, Anna Vita! Ora posso buttarmi giù dal balcone senza rimpianti...».

Mentre Valerio e Anna Vita continuano a discutere, Serena, Francesca e Mario presi dalla curiosità aprono l'armadio e guardano nei cassetti.

Nell'ultimo cassetto dal basso, sotto un mucchio di vestiti, Serena e Mario trovano un mini PC.

Davide glielo strappa di mano con violenza e comincia a dire: «Dai dai, è mio! Voglio giocare a Minecraft, devo salutare il mio amico Herobrine se no si offende...».

«Allora prova ad accenderlo, se sei capace. O hai bisogno della mamma?»

«Certo che sono capace,  Cecilia. Sono un genio del computer io...».

«Se lo dici tu….»

Detto questo, il ragazzo inizia a premere tasti a caso sperando di trovare il pulsante giusto.

«Meno male che eri un genio...Pensa se eri scemo!»

«Non è colpa mia se questo computer è dell’era glaciale. Ci vorrebbe Sid...»

Interviene Andres che prende il computer ma nulla, non si accende.

Preso dalla rabbia, Andres appoggia il computer sul letto e con violenza tira un pugno sulla tastiera. Lo schermo si illumina ma subito dopo si spegne.

«Eh beh, certo, se è dell’era glaciale magari la batteria è scarica…?!».

«Devo fare una partita a Brawl Stars - esclama Simone – sono El Primo a buttarmi sul letto».

«Come chiiiii?»

«Come mi, El Primo!» dice Simone mentre si butta di schiena sul letto che cigola spaventosamente.

Il pavimento trema. Le molle partono. Le doghe cadono. Il cuscino si alza.

«Aspetta, imbecille! – lo insulta Gabriele – guarda, “Primo”, c'è il caricabatterie sotto il cuscino. Alzati, che lo spacchi».

«Ma diamoci una mossa – interviene Anna Vita – se no qua passiamo la notte a fare i deficienti senza concludere niente. E tu intanto alzati!».

«Sissignora capitana! Mi alzo».

Una volta attaccato il caricabatterie, lo mettono in carica sul letto lasciato libero da Simone.